Museo provinciale del territorio e Museo Civico – Foggia
Foggia, con i suoi musei, non può non essere il punto di partenza di questo genere di itinerari. Capoluogo di provincia e punto nevralgico già in epoche antiche, è da qui che è possibile cogliere appieno la storia delle popolazioni della Capitanata.
Nel Museo provinciale del Territorio è difatti possibile, tramite cartografie tematiche conoscere gli insediamenti e i centri urbani della Capitanata a partire dal I secolo fino al XV secolo d.C.
Tanti inoltre i reperti e le ricostruzioni delle evoluzioni del lavoro agricolo (masserie regie del XIII secolo; complessi rurali del XIX secolo) fino a una raccolta di un ricco patrimonio di beni culturali appartenenti alla storia della Capitanata (corredi funerari, armi, materiali di scavo e calchi).
Benché rappresenti un museo molto vario e ricco di argomentazioni espositive, fiore all’occhiello deI Museo Civico, è sicuramente la sezione archeologica, con la straordinaria raccolta di ceramica dauna risalente al IX-VI sec a.C.
Accanto alle produzioni locali, è possibile trovare lavori assimilabili alla tipologia greca tra i quali spicca la ceramica apula decorata a figure rosse. Nel museo sono presenti inoltre reperti provenienti da importanti zone archeologiche parzialmente scavate come l’antichissima Arpi, che con Canusium era la più grande città preromana.
Ipogei Urbani di Foggia
Foggia, la città capoluogo di provincia, nasconde nei suoi sotterranei, corridoi, stanze e nicchie, testimonianza di un’altra città sotterranea antica, che fa da fondamenta a quella attuale e moderna. Sotto alla città, numerosi ipogei artificiali ricavati nell’arenaria e nell’argilla, sono distribuiti su vari livelli collegati tra loro tramite pozzi, aperture e scale, ai quali si accede dalle stesse case private o dall’esterno. Diverse sono le ipotesi riguardo la natura e l’utilizzo degli ipogei urbani sottostante la città: fondamenta di un regno, rifugio per bestie, rifugio da bombe, abitazione e stalla e chissà cos’altro ancora. La prima ipotesi è il loro impiego a cantina per la conservazione di vini ed alimenti anche se esistono diverse prove che lo escluderebbero. Le stanze risultano essere troppo complesse e perfette affinché esse siano state create unicamente con funzione di magazzino. Nicchie scavate in modo regolare ed identico, con stanze dalla perfetta forma circolare, la presenza di colonne non necessariamente portanti ma ornamentali, pozzi che garantivano un ricambio d’aria adeguato per una certa abitabilità. Tutto fa pensare che il loro utilizzo poteva essere anche come luogo di culto.
Parco Archeologico Passo di Corvo e Tomba Della Medusa – Arpinova (Fg)
Il Parco Archeologico Passo di Corvo si estende su un’area di circa 130 ettari e offre la possibilità di ammirare la ricostruzione dei luoghi e delle scene di vita quotidiana dei nuclei familiari del periodo neolitico tra V e IV millennio a.C., visitando una capanna a grandezza naturale e un fossato e degli animali. Il parco fu scoperto casualmente nel 1943, durante una spedizione aerea della Royal Air Force. I suoi scavi, ci riconducono ai resti del villaggio trincerato, così come era in uso tra 7.000 e 5.000 anni fa.
La Tomba della Medusa rappresenta, senza dubbio, uno dei monumenti funerari più imponenti finora ritrovato ad Arpi, il principale e più esteso centro della Daunia preromana, posto a pochi chilometri da Foggia. La Tomba della Medusa è un reperto di indubbia straordinarietà. Un monumento funerario appartenuto ad una ricca e colta famiglia del III secolo a. C, espressione dell’alto livello raggiunto dall’architettura e dall’artigianato artistico promossi dall’aristocrazia arpana, sotto la forte influenza della cultura greca e specificamente macedone di età ellenistica.
Museo Civico Archeologico – San Severo (Fg)
Situato nella storica sede dell’ex convento di San Francesco d’Assisi, il Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo possiede un ricco patrimonio proveniente dalle aree archeologiche dal Paleolitico al Medioevo. Il percorso documenta la presenza di insediamenti umani nelle aree limitrofe sin dal Paleolitico. La collezione preistorica presenta materiali provenienti da recuperi casuali e da raccolte di superficie e i reperti originali sono affiancati da ricostruzioni e copie fedeli di oggetti che forniscono spunti di approfondimento sulla vita delle popolazioni preistoriche.
Il Museo dell’Alto Tavoliere contiene una delle più importanti collezioni di corredi provenienti da tombe di epoca daunia; gli oggetti giungono dalle necropoli delle località Serpente, Pedincone, Casone (a cui è dedicata un’intera sala) e dal centro urbano di San Severo. Tra gli oggetti più interessanti esposti, risulta estremamente significativa la presenza di stele, segnacoli tombali e di oggetti necorredi che sottolineano il prestigio del defunto (preziosi reperti in metallo, manufatti ceramici di cultura ellenizzante).
Area Archeologica di Castel Fiorentino – Torremaggiore (Fg)
Secondo la tradizione, nel dicembre del 1250, in questa zona vi morì il grande imperatore Federico II di Svevia. Gli scavi archeologici in corso del sito abbandonato hanno riportato alla luce la “domus” federiciana con i segni evidenti delle distruzioni e dei rifacimenti di età angioina. La cattedrale, intitolata a S. Michele Arcangelo, oggetto di una recente indagine da parte della Soprintendenza ai Beni A.A.A.S. della Puglia, dominava nel settore sud-occidentale della città, con la facciata rivolta alla magna platea. La città, fondata dai bizantini intorno al 1018, vide avvicendarsi diverse dinastie quali normanni, svevi e angioini per poi essere abbandonata nel XVI sec. I materiali provenienti dal sito sono conservati all’interno del castello di Torremaggiore.
Anfiteatro Romano e Museo Fiorilli – Lucera (Fg)
Con la conquista romana, Lucera diviene una vera e propria città, testimonianza dei fasti romani. Oltre a busti, iscrizioni, monete, anfore e mosaici, è possibile ammirare l’Anfiteatro romano, grandiosa costruzione ellittica quasi completamente ricavata in una depressione naturale e al quale si accede attraverso quattro grandi ingressi di cui due riecheggiano la maestosità degli archi di trionfo.
Nell’importante Museo Civico Fiorilli invece, l’importante storia di Lucera viene documentata. Testimonianze storiche della città, dai reperti marmorei della Luceria romana alle ceramiche della Luceria Saracenorum risalenti al XIII sec, sono incantevolmente conservate nel palazzo settecentesco De Nicastri, sede appunto del suggestivo Museo Civico Fiorilli.
Parco archeologico dei Dauni – Ascoli Satriano (Fg)
Il parco archeologico dei Dauni, situato in località Serpente, si trova su di una collina abitata già dall’epoca Neolitica e adibita a necropoli fra il VI e V sec, periodo in cui fu costruito un grande edificio destinato a pubbliche assemblee o cerimonie religiose, di cui si conserva un vasto tratto della pavimentazione a ciottoli. L’altura, abbandonata alla fine del IV sec. – inizi del III° sec. a.C., continuò ad essere utilizzata per sepolture degli aristocratici locali per tutto il II° sec. a.C. di recente, nell’area esterna all’ingresso del parco è stata trovata una necropoli di età imperiale, disposta lungo la strada che conduceva in Lucania. Merita particolare interesse l’ampia pavimentazione a ciottoli fluviali con disegni geometrici del santuario di età tardoantica. Tale pavimentazione viene considerata dagli esperti, come unica nel suo genere, così come lo sono la tomba della Principessa, la tomba del Guerriero, la tomba delle Coppe di vetro e l’area monumentale del parco.
L’antica Citta’ di Herdonia – Ordona (Fg)
Appena fuori la cittadina di Ordona, troviamo gli scavi dell’antica Herdonia che raccontano la storia dell’importante città della Daunia, tra i più fiorenti centri dell’Apulia, riscoperta dal 1962 grazie ai lavori di un gruppo di archeologi belgi. Le prime tracce di vita nel territorio risalgono all’epoca neolitica, mentre si datano all’età del Bronzo alcuni resti di capanne. Sono stati rinvenuti vari nuclei abitativi sparsi nel territorio, con case e tombe, a testimonianza della più ampia occupazione del territorio tra la prima età del Ferro e l’età Arcaica. Dell’antica città oggi restano le vestigia del foro, del Macellum, della Basilica, del Capitolium e una villa rustica, oggi riscoperta.
Parco archeologico degli Ipogei – Trinitapoli (Fg)
All’interno del Parco Archeologico di Trinitapoli è possibile visitare due ipogei: l’Ipogeo dei Bronzi e l’Ipogeo degli Avori. Gli Ipogei sono importanti strutture scavate nella roccia calcarea per celebrare riti di carattere propiziatorio, si pensa inizialmente collegati alle attività di caccia e alla fertilità del raccolto che in seguito sono stati riutilizzati come sepolture collettive. In ciascuno dei due ipogei infatti, sono state rinvenute circa 200 sepolture tra adulti e bambini di entrambi i sessi, inumati in posizione fetale e accompagnati da ricchi corredi funebri. L’architettura ipogeica, ricorda molto quelle micenee. L’accesso è costituito da un “dromos”, stretta e ripida rampa a cielo aperto proporzionata in lunghezza alle dimensioni dell’ambiente principale, a cui segue uno stretto corridoio sotterraneo detto stomion, con la volta terminante con un inconfondibile particolare a forma di cupoletta apicale. La grande sala principale presenta al centro della volta un’apertura circolare per l’aerazione e la fuoriuscita del fumo. Di grande suggestione è la sepoltura femminile di alto rango, la Signora delle Ambre, il cui ricco corredo funerario ne rivela l’importanza e il ruolo rivestito e infine, la recente scoperta del “Gigante di Trinitapoli”. Resti di un uomo di circa tremila anni fa, alto un metro e 85 centimetri: un vero gigante per l’epoca.
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